Confessioni di una notte ( contorterie )

confusione

 

 

 

Sapete cosa accade quando tutto si riduce al silenzio?

Cosa succede quando ogni cosa che dovevi fare è finita?

Riemergo. Inizia un’ altro momento, un’ altro giorno, un’altra era – anche l’universo credo sia diverso da quello che vivo.

Cristallino, limpido – trasparente, nessun velo – nessuna via di fuga – solo insana realtà. Sarà il richiamo letterario – le sillabe impazziscono schizzando da ogni orbita, le parole si creano su audaci impalcature, su cui vengo allestite in colonna – mentre in file per due, ordinate e allineate come militaretti, attendono il loro destino.

Eppure, sarebbe meglio dormire, mi piacerebbe farlo almeno per tre ore consecutive senza dover quasi impegnarmi a farlo. Ma la notte è cosi – è come un’amante che neghi a te stesso, ma sai che vorrai andare a finire nel suo inquieto letto, con la maledetta certezza che farai peccato ancora, perché hai voglia di lei. Ma non importa ripeterò mentre cerco di raggirare la mia coscienza << la notte è la notte, non importa che vita hai costruito, lei è sempre stata questo per te>>.  Cosi in questo silenzio ( non dimentichiamo il silenzio ) citato all’inizio di questa confessione – avanza – nella notte che ti accompagna ed esalta le tua perseverante tendenza. Perseverare per chi scrive e adora la notte è dipendenza. Di giorno leggo, lavoro, vivo una vita – mentre mi abbaglio di sole e miraggi. Di notte, le emozioni gonfiano, le certezza si trasformano in grandi dubbi, le paure ti rendono cauto, attento, sfidante. Ti svesti di tutte quelle azioni ponderate che tenti di svolgere nel rispetto di tutti, delle regole, delle leggi nonché delle assurdità ( non dimentichiamo l’assurdo ) altrimenti – tutto diventa quasi una favola. Ed eccolo – questo drone notturno che può spiccare il volo. Non indosso più niente se non il mio pigiama – amorevolmente acquistato da una moglie meravigliosa che ti vuole maledettamente adattato all’era, anche quando dovresti essere simile ad un preistorico ricercatore di relax – in un piacevole ( spiaggiato da primato mondiale ) – ed ecco – vestito in un fresco e frusciante abitino di lino notturno, che cerchi le parole . Osservo questo trattino verticale che come un mago imprime un calibro dopo l’altro ad ogni mio piccolo istinto da scrivano di periferia. Amo il concetto di periferico – mi è sempre piaciuto – il periferico contorna, e ciò che ti fa da contorno, per lo più trattiene, o accerchia – è sempre dal centro di ogni concetto che è contenuta la distanza. Dal centro si contano i passi che ti portano alla parte più distante da dove inizierai a contare. Adoro questo passaggio filosofico – per la prima volta, lo imprimo su carta – o schermo – ma è sempre stato li nelle PERIFERIE DELLA MIA ANIMA. Nel caso specifico la periferia intesa in uno spazio anima è la superficie che la riveste, il primo strato – la prima cosa che vedrò di un elemento è il contorno se lo stesso avrà forma tridimensionale è il primo elemento – successivamente mi protenderò nello specifico ad osservare il resto. Dunque l’elemento periferico sarà, la prima parte di qualcosa che osservo in modo dettagliato ma settorialmente – per cui il centro di ogni cosa che osserverò è l’ultimo elemento che setaccerò. In tanto l’orologio scorre, il cursore lampeggiante verticale produrrà parole e io elaborerò i concetti.  La notte proseguirà e tutto – dico tutto – sarà com’è sempre stato.

 

Intrappolato nel silenzio di una notte ammaliante

mi perderò tra le sillabe di periferia,

d’una anima in subbuglio – che non vuole tacere

Il sonno avanzerà lentamente

arrampicandosi a  venature di attimi d’ingegno

e tutto resterà com’era -com’è sempre stato.

Una frase creata da un segmento verticale che rubandomi parole

dirà di questa notte, cosa voglio che essa sia.

 

alla notte.

12 risposte a “Confessioni di una notte ( contorterie )”

  1. Il sonno avanzera’ come avanzano le ore della notte e la pienezza di una luna d’estate , calma e colma di sonnolenza , che arriverà magari dopo un colloquio profondo con la proprie periferie . Io so che non ne basta una per l’anima , come per le strade bisogna trovarne un’altra da cui sfuggire poi. La notte porta consigli e dubbi , e non sempre soluzioni ma modo per affrontare il tutto si !
    Applauso 🙂

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