Dirlo o non dirlo.

Non mi capita spesso di parlare di Autismo su wordpress – se capita è sempre per un evento che mi ha coinvolto la mia giornata. Come se all’interno di questo spazio, vorrei conservare integro il valore di una libertà personale che serve. Spesso – dimentico che l’integrità è dentro. Ogni essere umano porta dentro di se, ferite che cura con le proprie emozioni, le guarisce o tenta di farlo, ma la realtà prevarrà sempre e inevitabilmente invaderà anche i rifugi. E’ un tentativo che ho provato , nella speranza che almeno in un circostanza il grande male – non entrasse, che per una volta non fosse compagno di viaggio. << Non è cosi >>- ripeto da giorni << se qualcosa ti spinge a scrivere, usala, falla tua – alla fine la scrittura per me cos’è? decodificare – dire apertamente a me, per me stesso – ciò che ho dentro. Se l’autismo anche qui – vince sulla paura di contaminare anche questo – allora – questo è ciò che serve per affrontarlo. Uno schema inconscio semplice dice – LA CURA E’ SEMPRE IL MALE STESSO. Non è una teoria – parlo di realtà, parlo di certezze – le nostre paure, i nostri” no imposti ” le relative chiusure, sono l’effetto che ha su di noi il quotidiano, non sfidare le nostre imposizioni equivale a spegnere noi stessi. Non entrare in guerra non significa che l’acerrimo nemico non ti conquisterà – peggio – lo stesso avrà la serenità di sferrare un attacco che sancirà la tua sconfitta e alla fine una guerra ci sarà, meglio quindi armarsi e provare. Per cui mi sono detto, lo scrivo per me – serve a me – se la inserisco all’interno di questo spazio che voglio tenere incontaminato – significa che vorrò ricordare a me stesso “Esiste ogni giorno” volevi crearti un parallelo, ma se riesci ad introdurlo nella tua intimità – anche in questa – farai la cosa giusta. Sarai entrato in qualcosa sensa farti sopraffare.

Domenica ero a mare – L’adriatico in questa zona, non si può definire mare. Dunque all’interno della spiaggia è stata introdotta una piscina cosi ero a mare -ma ho preferito la piscina. Osservavo mia figlia tra tanti bambini – e non vedevo differenze. I giochi, i sorrisi le attività erano uguali. Eppure lei nonostante – il ns autismo è di alto funziona mento – non rientra nella cerchia dei normodotati. Che parola normodotati. Vi parlerò di autismo oggi, perché l’autismo è anche questo, quotidiano. Il mio quotidiano dira’ qualcuno. Il quotidiano di un singolo che appartiene alla comunità è parte della comunità.

Se consideriamo, l’autismo come disabilità prettamente legata ai soli componenti di una famiglia autistica – dimentichiamo che l’autismo è globale. Anni fa, prima che l’autismo si presentasse alla mia porta – ho sempre considerato, tale patologia qualcosa di reale, ma ovviamente dissociato dalla mia realtà sbagliavo. Se mi chiedete oggi che cos’è l’autismo, potrei dirvi semplicemente che l’autismo è di tutti – della comunità è parte di noi. L’autismo è un problema di tutti come ovviamente tutte le disabilita’ – perché ? Facile – i mali continueranno ad esistere e potrà essere parte di noi – anche di noi che fino ad oggi non lo abbiamo considerato. A me personalmente è successo.

Perché dico questo – perché il mio consiglio è sempre quello di essere solidali, di trovare sempre uno spunto per capire chiuque indipendentemente se la persone che abbiamo dinnanzi ha bisogno o no. Sarebbe utile a tutti essere di aiuto a tutti.

Sono un papà – come tutti i papà del mondo amo mia figlia, a differenza di altri però ho avuto nella sfortuna, la fortuna di imparare da lei un amore totalmente differente. Il suo primo bacio – dato come gesto spontaneo di affetto è stato a quasi 3 anni e mezzo – immaginate come ho desisderato quel suo gesto. Da allora è successo sempre ma sempre sotto insistenza o per meglio dire – sotto richiesta. La prima volta che ha detto papà aveva quasi 3 anni – sapete cosa significa? La prima volta che sono riuscito ad abbracciarla è stato dopo tanta tanta preparazione è stato magico. La prima volta che sono riuscito a strapparle un ” cosa hai fatto oggi all’ asilo?” e mi ha risposto è stato da poco tempo. L’autismo è come un amore non corrisposto – una mancata risposta – un non sguardo – un silenzio incessante. Ma se sappiamo andare oltre – è la stessa cosa se riusciamo a sentire con i cuore o con brevi frammentati sguardi cosa provano per noi. Amano – come tutti – amano come noi. Non hanno esigenza di manifestarlo, non lo ritengono prioritario – non riescono a decodifcarla come possibilità. L’autismo non è un male è un modo di essere differente.

Letto cosi sembrerebbe qualcosa di sostenibile…non lo è – ci si può arrivare. Con calma, con passione con amore e con una fortissima dose di dolore che dobbiamo provare. Ma il dolore è il principio dell’ esistenza…non pensate sia vero. Nasciamo da un parto…dolore è il fondamento della ns esistenza. Nascere equivale a sapere che dovremo interfacciarci con il dolore. Se impariamo ad accettarlo – lo stesso diventerà un compagno da cui guardarsi ma almeno non saremo stupiti quando giungerà. Non esiste una vita che non sia sottoposta all’ effetto doloroso che la stessa riseva.

Dicevo – ci si arriva – sapete quante volte non mi sarei neppure svegliato. Ma lo dovevo a lei…lo dovevo al grande sacrificio che la mia piccola svolge ogni giorno per arrampicarsi nella vita e sulla vita. Ricordo quando la accompagnavo per la notte – attendevo stringendola a me ( è l’unico istante in cui si fa stringere fino a farsi stritolare ) e attendevo che si addormentasse. Solo in quell’ istante tra le luci soffuse di quella stanza e il flebile rumore del suo respiro piangevo e quanto ho pianto. Era l’unico momento in cui non poteva vedermi. Nessun bambino dovrebbe vedere i genitori piangere. Anche se sembra non incidere credetemi il pianto dei genitori in un bimbo potrebbe aprire breccie indefinite che potrebbero portare a rotture complesse da risanare. I bimbi devono vivere le certezze abbituandosi alle incertezze gradualmente. Il pianto la disperazione crea un solco che loro non riescono a riempire e questo potrebbe trasformarsi in tutto.

Dopo quei lunghi pianti – rinascevo – mi ricaricavo e potevo rivivere. Il dolore serve e i mali non sono il vero dolore. Fa più male l’indifferenza credetemi.

Per non parlare di mia moglie – prima della nascita di ns figlia è successo qualcosa che mi ha fatto provare la sensazione di perderla. Vivere questo ha fortificato in me l’idea di doverla meritare. La mia proiezione è meritarla ogni giorno e attraverso questa visione delle cose sapere con certezza di amarla su tutto e amarla su tutto. Si intuisce maggiormente l’amore quando pensi di averlo perduto. È amarla è per me un grandissimo privilegio che la vita mi ha donato. Lei per ns figlia fa in un giorno ciò che io faccio in una settimana. Credetemi io sono un papà che fa di più di quello che si dovrebbe. Immaginate dunque lei. Avere una donna come mia moglie è stato determinante per affrontare l’autismo. Per ultimo in ordine di arrivo Lui – il mio pargolo – il mio ragazzo magico “lo chiamo “. L’ultimo nato – lui è il ns coraggio – con i rischi connessi e le paure di ritrovarci l’autismo nuovamente in casa…abbiamo voluto fortemente che arrivasse. Ed eccolo – irrequieto- ma è la ns carta vincente. Colui che ha portato nuova energia ed un’altra grande anima da custodire. I figli sono il ns amore dominante, il proseguimento della ns vita. La ns eternità. E indipendentemente da come saranno. Saranno te per sempre.

Non parlo molto di autismo su wordpress e forse sbaglio. Devo farmi promotore già nella vita – ma credetemi adesso che ho finito di inserire i miei pensieri sto meglio e dunque aveva ragione la mia ispirazione. Esprimerla dopo averla provata è meglio di non dirla.

Perdonate lo sfogo era utile al mio amore. Mille volte ho detto ti amo e mentre scrivevo i miei occhi erano brillanti – perché tutto ciò che pensavo mentre scrivevo – erano loro. La mia vita.

L’amore è tale – sempre –

Gli elementi che cambiano, siamo noi

Se impariamo ad amare

Sarà solo l’amore

E lui sarà sempre la differenza.

52 risposte a “Dirlo o non dirlo.”

  1. Che bello, si vede che le vuoi tanto bene! La tua bambina in ciò è fortunata, e sono sicura che sia molto speciale, anche nel suo esprimersi diversamente…
    Non conosco personalmente bimbi come lei, ma immagino che possa insegnare tanto anche lei ai grandi *-*

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  2. Ho letto con grande rispetto tutto quello che hai scritto e non me la sento di dire nulla, voglio solo ringraziarti, perché penso che condividere con altre persone vissuti così intensi e talvolta dolorosi sia non solo uno sfogo come dici, ma anche e soprattutto una condivisione preziosa per tutti e scribacchiando come faccio io ho capito che non esistono cose che non possono essere dette, non esistono cose che non meritano di essere raccontate, anzi, alcune forse è proprio necessario trovare il coraggio per dirle. Ti auguro un buon momento, tipo quelli in cui senti di amare qualcuno e ne senti la grandezza e il dolore insieme

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  3. Mi ha colpito molto questo tuo post e vorrei riuscire a trovare le parole più belle per descrivere le sensazioni che hai suscitato in me , ma qui si parla di te e dei tuoi ragazzi speciali , e quindi mi limito ad emozionarmi e a chiederti di non smettere mai di parlare della tua bimba meravigliosa . Strano il destino , qualche anno fa ho fatto da baby sitter a un bambino a cui da poco era stato diagnosticato l’autismo , era stato lasciato al suo destino per incompetenza dei genitori , è stata dura all’inizio non volevo quadi più andarci ma si era affezionato in un modo cosi spontaneo e quei suoi gesti giorno dopo giorno così sinceri mi riempivano il cuore e mi faceva capure quanto particolare fosse il suo mondo , e fui io ad adattarmi a lui . Lo ricirdo con affetto , si trasferì pochi mesi dopo in un altra città e non passa giorno che io non pensi a quei suoi occhioni pieni di domande ….
    Grazie*

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    • Runa .. Prima di tutto ti ringrazio… Hai evidenziato un problema molto importante che sto personalmente combattendo. Che può essere quel concetto di abbandono che esprimi. Credo che il primo passo quello più importante è iniziarla a considerare una disabilita importante e non sottovalutarla a livello mediatico ed assistenzialistico. I problemi sono tanti e gli interventi ancora di più. Il sistema sanitario riconosce poco e se le famiglie non possono permetterselo ( e credimi ne sono tante ) è impossibile con poco riuscire a far tanto. Altra cosa importante è valorizzare la consapevolezza dei genitori. Quando accade le famiglie cadono nel vuoto e se non si è forti si riachia di non rialzarsi più. Assistenza anche per i genitori che sono il motore. Tanti aspetti che vanno trattati e tanti punti che non possono essere lasciati all’ abbandono. Io cerco sempre di spiegare alle persone che non lo conoscono il bene della consapevolezza. Più consapevolezza – maggiore partecipazione più mediaticita e la diffusione è la prima grande vittoria. Hai già detto tanto e come sempre le tue parole sono – grandi spinte emotive. Hai avuto la fortuna di un bimbo speciale quindi comprendi la bellezza del loro dire e non dire…emozionare con il loro essere. Grazie sei tanto cara.

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  4. Quando ti va e ti senti…. Perché non contaminarlo? Come le culture e le razze che si mischiano…. È bello che tu lo faccia e poi, scrivere, è terapeutico davvero. Il mondo dei figli deve essere qualcosa di magico…. Ognuno ha il suo. E se tu ce lo fai almeno un po’ capire come oggi, bè a me fa piacere…. Sapere come amano le altre persone, sapere come ama un padre dal suo punto di vista e sapere che una cucciola può amare senza dimostrare…. Contamina pure quando te la senti. Le tue parole, si sente, sono colme d’amore.

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    • Tu hai la capacità di leggere le emozioni almeno le mie ogni volta che dici è sempre terapeutico ed istruttivo……le tue parole creano quel nodo in gola da occhi che si emozionano e pensieri che si confondono. Tu insegni tanto a me personalmente e non posso che esserti grato … E ringraziarti sempre… Di esserci e di essere cosi naturalmente vera ….

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  5. Credo sia bellissimo affrontare queste tematiche. In questo caso, quel tocco di quotidianità garantisce l’emozione che ho sentito leggendo queste righe. La tua bambina è fortunata ad avere un padre così, che sa di imparare prima di insegnare.

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  6. Mi soffermo soltanto su questi tuoi due capoversi che ho copiato.. mi hanno colpito tanto..
    L’Amore visto da due punti di vista: da padre e da marito..

    L’amore verso la propria figlia speciale dove anche il pianto è Amore.. E’ rinascita.. E’ umanità e forse alle volte rabbia, sconforto perchè penso che per i propri figli si voglia il meglio e il massimo (non sono madre)..

    [….] Solo in quell’ istante tra le luci soffuse di quella stanza e il flebile rumore del suo respiro piangevo e quanto ho pianto…. [….] Dopo quei lunghi pianti – rinascevo – mi ricaricavo e potevo rivivere…[….]

    L’Amore verso la propria moglie.. La metà che ti sostiene, che è energia, che è completezza, che è unione nelle difficoltà per superarle insieme..

    [….] Si intuisce maggiormente l’amore quando pensi di averlo perduto. È amarla è per me un grandissimo privilegio che la vita mi ha donato…

    Grazie per queste parole.. Grazie perchè si legge nel tuo scritto l’Amore che veramente provi per la tua famiglia.. E questo per me è importante, fondamentale, unico e bellissimo 😊

    Un sorriso Chiara 😊

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    • Chiara ho vissuto una giornata straordinaria…sono partito da un grande sconforto che mi ha spinto a scrivere…e mi ritrovo tutti i vs attestati per ultimo – in ordine di arrivo – il tuo. Mi danno coraggio e tanta forza per affrontare tutto con fierezza, con orgoglio. Credo che i due elementi siano dipendenti..partendo sempre dal presupposto che senza la mia amata Luana, niente di questa meravigliosa vita poteva donarmi tutta questa gioia. Lei è il primo elemento da cui parto sempre…e solo io posso sapere quanta gioia ha portato in me – già da prima che diventassi il padre dei suoi figli..quando dico di doverla meritare non è un’ esternazione poetica…è un criterio che adotto..perché è il primo passo che devo alla gioia di averla. Sei sempre molto attenta- dolcissima e su tutto tanto cara… A me colpiscono le tue parole e di questo posso solo dirti grazie infinite.

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    • Grazie…credimi è passato il concetto e il senso delle tue parole arriva. Poi esiste un’attinenza con te. Te la racconto. Mio nonno faceva di lavoro il palombaro…era uno dei pochi palombari dello stretto – a Messina…i suoi racconti erano suggestivi…ci parlava quando eravamo piccoli di storie meravigliose legati ai fondali e alle creature del mare. Erano anni complessi e le 626 erano ancora delle illusioni…tanti palombari morivano da un giorno all’ altro cosi e noi quando lui era a lavoro eravamo tutti in tensione perché il palombaro aveva il brutto vizio di salutare tutti calorosamente quando andava a lavoro. Quindi ogni volta che appari in qualsiasi momento…tu ricordi una parte della mia vita che non voglio dimenticare…spero un giorno darai un dettaglio del perché di una scelta di psudonimo cosi ricca e coraggiosa…scusa se mi sono dilungato ma era doveroso…grazie

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      • Grazie a te del post e della bella risposta. Quello che dici è interessantissimo e provoca i miei “follicoli” narrativi. Semmai decidessi di scrivere una storia sull’argomento (molto probabile, tra un paio di romanzi che ho già in fase di elaborazione), mi permetterai di farti qualche domanda su tuo nonno? Sarebbe di estrema ispirazione, per me.
        Per il mio soprannome è presto detto, ma so che ti deluderà: non ho mai avuto a che fare direttamente con questo lavoro, ma esso mi ha sempre affascinato. Amo le profondità del mare e il fascino che esse generano; amo la figura eroica e “d’avanguardia” del Palombaro che, da solo, esplora quei luoghi reconditi. Amo personaggi incredibili come Teseo Tesei o i fukuryu giapponesi, sommozzatori kamikaze durante la guerra. Per non parlare degli atleti di freediving. Infine, vedo un’attinenza tra gli astronauti e i palombari per un mucchio di motivi, ed essendo un patito della fantascienza…
        Spero mi permetterai di attingere a quella parte della tua vita, se non sarà troppo doloroso. Grazie ancora 🙂

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      • Ci mamcherebbe sono sempre disponibile alle informazioni utili a diventare fonte di ispirazione. Più di un accenno…vivevo con mio nonno…amavo i suoi racconti…potrei parlarti dei grandi oceani che ha in parte esplorato e ti parlerei di Messina di un fascino di una città sommersa e di tutte le leggende legate…i palombati che nelle fasi cruciali erano anche 1000 fino a trasformarsi in pochi eroi che ancora navigavano…eccomi quando vorrai sarà un immenso piacere. Nessuna delusione dalla tua scelta del nome…immaginavo fosse legato ad una grande passione. È un mondo affascinante…

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  7. Sì nota tutto l’amore e la forza che ci mette. Scrivi in primis per te, se ti riesce pure con gli altri. Scrivere su fatti dolorosi è terapeutico ma non è così semplice condivirlo. Intanto hai iniziato a buttare fuori un po’ di peso che hai sul cuore. Non è vero?

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  8. “Non mi cambio con nessuno,
    sapendo che giù nel mare,
    che giù nel fondo del mare
    m’aspetti tu.
    E tu con nessuno ti cambi,
    sapendo che sulla terra,
    che inchiodato sulla terra
    t’aspetto io.”
    (Rafael Alberti)

    A presto!

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    • Sai With … È sempre una lama a doppio taglio. Quando i sentimenti sono cosi forti il passaggio da un’umore all’ altro è un attimo. Devi lavorare su te stesso, trovare gli equilibri corretti in casa dove devi avere la fortuna di arricchire e riempire il serbatorio della tua gioia. È un costante tempo variabile a cui devi adattarti… Sai le strade sono per tutti ma non tutti sanno viaggiare. Io parto da ciò che ho – valirizzare quello che ho farlo bastare… Poi una volta per uno…ricaricare le energie. Il fatto di parlarne cosi apertamente e vedere il calore di tutti è utile…utile a capire che spesso dietro uno sguardo apparentemente distaccato può esserci tanto e molto di più. Grazie infinite per dedicare del tempo e di essere cosi profonda sempre. Grazie

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  9. Grazie per aver condiviso con noi questo dolore che porti nel cuore
    penso sia stato molto difficile per te,
    però quanto in questo modo ci si sente più vicini !
    siamo uomini, siamo pieni di paure,
    e per affrontarle si ha bisogno di tanta energia, e questa energia a volte
    vacilla,
    ma vivere tutto questo per un nostro figlio, che vorremmo libero e forte,
    richiede un coraggio e una forza che a volta può stare al di là delle nostre umane possibilità.
    Mi hai commosso,
    Spero che continuerai ad illuminare il nostro cammino con le tue parole
    Grazie,
    Monica
    Bellissimo il ricordo di tuo nonno che si immergeva nelle acque di Messina,
    storie di vita, la nostra vita

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  10. L’amore,amico caro vince su tutto,tu sei un padre meraviglioso.
    Capisco benissimo chi prova sofferenza per i propri figli,a volte si vorrebbe piangere per giorni per poter cancellare ogni sofferenza per ogni bimbo innocente.
    Abbracciala per me la tua bimba meravigliosa.

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  11. “Ma il dolore è il principio dell’ esistenza…. Nasciamo da un parto…dolore è il fondamento della ns esistenza.”
    Sono parole tue. Le riconosci? Se leggi le mie poesie nella stessa ottica con cui hai scritto questo tuo “”sfogo”” ( che sfogo non è) ti renderai conto di quanto sia d’accordo con ciò che hai scritto.
    Sul mio blog si legge chiaramente: ” Il disinganno prima dell’illusione” perché solo il disinganno ci può salvare da una illusione tradita, che è peggio del dolore.

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  12. I miei gusti …sono sempre allianeati alla bellezza delle parole. Non esiste un genere o un modo…amo la bellezza delle parole nella loro essenza e l’intreccio dei significati fa il resto. Una particolarità di ciò che scrivi è il rispetto con cui ne curi il senso e ne intrappoli immagini ed emozioni. Quindi dico si…i miei gusti si esaltano a contatto con la tua poetica cosi delicata che morbida si scrontra contro le controversie dell’ era moderna.

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