Ventotto Luglio

Era tutto li

In quello sguardo che tratteneva il respiro

Non esisteva niente

Se non lo stupore

Gli occhi in movimento che rimbalzavano

Quell’ incessante silenzio

E niente più

Da quel di’

Non sono più io

Non ho cognizione

Di tempo

O di me

Solo tu – solo tu

Osservai mia moglie in quella lunga attesa – la guardai cosi intensamente da ammirarne ogni impercettibile dettaglio del suo viso. L’ho sempre amata – la amo ancora – ma non avevo realizzato l’idea che quel giorno, quel maledetto giorno sarebbe stato l’ultimo. L’ultima volta che l’avrei vista in tutto il suo splendore, in tutta la sua bellezza distesa, avvolta in una serenità che non esiste più. Se ne avessi avuto percezione, non mi sarei perso la gioia di dirle ti amo e ricevere luce -mentre mi perdevo nei suoi occhioni vivi, pieni di energia e di quel trasporto che solo lei trasformava in viaggio. Quella fu l’ultima volta che ho visto la stessa donna che conobbi, quando incontrai l’amore, quello è stato flash in cui i suoi occhi brillavano ancora di speranza.

Oggi è il suo coraggio ad arginare questa massa discendete che ci travolge ma non straripa. Ogni tanto mi piace ricordare che il suo viso disteso era una meravigliosa esplosione di colori, un’ indefinita coreografia che ravvivava la mia esistenza di gesti semplici, di momenti semplici di grandissimi scenari disegnati su fogli bianchi -ma che alla mia vita sembravano tele raffinate del più grande dei pittori.

Non importa cosa la vita ha noi riservato – se doveva accadere è meglio che sia capitato in una casa ricca di amore..che ha generato altro amore e che si nutre di questo sentimento per abbattere la cinica stretta della vita vincendola sempre con un sorriso.

Alla mia Dolce Lu esigenza di vita come l’aria – lei che detiene ogni battito e lo fa esplodere in un suono costante che si propaga dentro me – come un’eco che non è un richiamo, un seguito – ed io segugio di un battito – amo – indefinitamente amo.

31 risposte a “Ventotto Luglio”

  1. C’era una canzone di Guccini, credo dall’ultimo album, che parlava delle cose che succedono quell’ultima volta lì, e noi non lo sappiamo, sul momento, che quella volta lì è proprio l’ultima volta che quella cosa accade. È struggente, e una certa quota di caducità e impermanenza è parte irredimibile della vita umana. Ma… Io spero e sento che invece un giorno tornerai a vedere quei colori, quella coreografia, quello splendore sul viso di tua moglie, che oggi sembra perduto per sempre. Forse, lo dico davvero con umiltà, come se lo dicessi a me stessa, non come fosse un consiglio, forse, forse lo splendore si può vedere di nuovo quando riusciamo ad accettare davvero, davvero, fino in fondo, con tutto il nostro essere, quello che accade, ciò che ci accade. Spero di non essere stata invadente 🙂 È solo il pensiero che mi ha attraversato la mente leggendo il tuo bellissimo scritto

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    • Apprezzo molto le tue parole, la profondità di ciò che hai detto…citando anche Guccini che mi manca tra le canzoni che non ho mai ascoltato. Mi piace ancora di più la delicatezza con cui sei entrata quasi spaventata di essere stata invadente…e ti ringrazio di tutto questo a prescindere …perché non è poco…non è poco immedesimarsi, non poco accarezza il dolore e trovare un gancio per addolcire il panorama..non è poco fermarsi e porgere la mano .. Su ciò che hai meravigliosamente commentato…è quasi una mia speranza…cercando di ricordare com’ era prima…tutto … parlandone- scrivendolo un Po stuzzicare la sorte..come a volera implorare di restituirmi qualcosa di molto profondo…di molto più lontano e di molto più intimo…. Mia moglie è sempre lei…ed è sempre il centro di ogni mio pensiero di ogni mia azione di ogni possibile rifugio in cui vorrò rifocillarmi e rinascere….ma quella parte di lei credo….so…sento di averla perduta…perché i figli vanno oltre l’amore..i figli sono la ns eternità e dunque quel preciso momento…è diventato…incubo…ricordo….e perché no speranza. Ogni anno scrivo sul 28 luglio…ogni anno ne percepisco l’arrivo…attendendolo quasi impaurito perché so che lui giungerà trasportando con se quell’ enorne fagotto che non sarà solo un giorno…sarà quell’ immensità che in esso ricordiamo e combattiamo…. Ti ringrazio …è stato bello leggere e porter descrivere cosa significava… Grazie

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    • Grazie Ale… È la cosa che non ci può togliere nessuno…ne il mondo…ne Dio…ne il destino…il ns amore crea il ns arem…e uniti nello stesso abbraccio e dallo stesso calore…nulla è impossibile…eccetto quella meravigliosa vitalità che addobbava il mio amore…. La sua felicità era la mia più grande soddisfazione….perché vedere felice la persona che ami è motivo di orgoglio…adesso è felice ma è una felicità differente….grazie di esserci sempre…tu che mi commuovi sempre…oggi toccava a te.

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  2. mi tocca nel profondo questa dedica e prima di continuare voglio dire a Te di non perdere mai questa capacità di amore senza fine verso questa donna che son certa sia fantastica .
    questo è un amore che ha piantato semi nel profondo terreno della vita , vorrei non riuscire a trovare altre parole caro Francesco , ma non posso esimermi dal farlo , perchè all’amore quello vero persone come noi ci credono e lo vivono e lo affrontano oltre tutte le complicanze di questa esistenza . La tua Lu son certa ha occhi ancora più belli e grandi di quel giorno , ha un disegno sul volto che volta alla speranza di una serenità incarnata ad ogni sorgere del sole .
    mi tocca nel profondo , perchè so bene cosa si prova , quella forma di dolore che si appiattisce giorno dopo giorno sul cuore e che lo riveste di un abito che riprende i colori dell’incarnato . ma l’amore , l’amore , quella promessa e quella speranza che in due diventa infinito , non smettere mai di raccontargliela , ne a lei ne ai tuoi gioielli .
    un abbraccio
    Rosy

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    • Sono profondamente commosso perché le tue parole hanno scavato dentro ogni verità.. Lasciandomi fiero e alimentando quel sospiro che mi dice che sono vivo….e su tutto credo. Grazie di essere presente in questa vita e di insegnarmi ogni giorno tanto con la tua filosofia di vita figlia di un vissuto a cui sai dare significati immensi e pesano di vissuto…grazie

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      • Grazie a te , la tua stima è per me motivo di orgoglio e fierezza , nonché d’onore , ma non voglio essere qui ed insegnare a nessuno , la mia è partecipazione alla realtà e condivisione di verità, sono figlia di questa vita come lo sono in tanti ed in essa , come te , ” credo ” .
        Grazie **

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      • Insegni il dosaggio delle parole…a usarle rispettandone l’importanza…insegni questo amore per la vita…come insegni a saper temperare il dolore…smussandolo quasi come a doverlo accogliere…insegni ad apprezzare la bellezza di ciò che sia…come dichiari apertamente in ogni volta che hai una possibilità…in essa si cela qualcosa che abbiamo perduto o quanta fatica per conquistarla..insegni la purezza e sei un moderatore di attenzione….dando spazio all’ istinto..alla vena poetica….direi che insegni tanto… Come amare la letteratura…e quello lo si intuisce da come tratti le parole…insegni tanto a me…

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      • Mi sono messa nella condizione di lettore ed ho letto tutto questo come se tu lo stesso dicendo ad un’altra persona , e mi son detta ” vorrei essere così , vorrei anche io insegnare a temprare il dolore ” …poi lo stesso l’ho percepito ed ho sorriso , tu sei la conferma di tutto questo ed emozionandomi ti dico grazie , io Rosy , non Runa , dal profondo del mio essere e dall’ intensità del mio volere ti stringo le mani e ti dico Grazie ! !

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  3. Quando si toccano le corde dell’animo in amore è ben arduo scrivere qualcosa di sensato.
    Un grazie della condivisione, però, ti è dovuto.
    In pieno dominio dell’elettronico, in questa ‘parūsía’ del plasma e di tastiere sfrenate – dimensione anche densa di vantaggi se si sappia declinarla nelle giuste misure, ma in fondo impersonale, stracolma nelle sue viscere di drammatica semplificazione e di ettari umani coltivati a gradassa spacconeria – forse possono dissetare con luminosa semplicità solo le parole di un poeta come te, quel suono di incontro con se stessi e il sottile invito a ritornare al gusto dell’amore, nel si incardina pienamente una Vera libertà interiore.

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    • Cosa leggo e come lo leggo… Sei tu che incanti e ogni volta che la tastiera supporta la tua mente…arricchisci il mondo per cosi meravigliose parole…che scrivi divinamente lo sai…che leggerei per ore ciò che intrappoli su di un foglio anche….superlativa

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  4. Come faccio a commentare? Mi si stringe il cuore. Una parola mi aiuta: coraggio. Che è voglia di vita, di morderla, di riprendersela. Perché il destino può metterci alla prova, ma la forza che abbiamo dentro, e che non sappiamo di avere, ci viene in soccorso e ci salva. Per poter ritornare a guardare in avanti serenamente. Un abbraccio.

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    • Grazie sei sempre una spinta emotiva non indifferente…hai dalla tua quest’ anima positiva e sempre alla ricerca del punto di vista migliore…adoro questa tua parte cosi…viva …cosi presente…anche dinnanzi un dolore…lasci sempre intravedere quel fascio di luce da inseguire…quella fessura lontana che ti da idea che anche se lontano….tutto si può raggiungere….

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  5. Caro Francesco le tue parole sono di una tenerezza infinita. L’ amore, mio caro, quando lo si vive intensamente, profondamente rigenera . E quando la sofferenza lo turba, esso è in grado sempre di sovrastarla. E si prosegue il cammino , forti di ciò che dentro di noi rimane di quell’amore intenso vissuto, a cui il dolore dà ancor più vigore. Mano nella mano, guardandosi negli occhi, anima che si fonde con anima. Mai perdere il coraggio , finchè si è insieme esso raddoppia. Ho un amico che per più di trent’ anni è stato al fianco della moglie malata di sclerosi multipla, persa ora qualche mese fa. Sai cosa mi ha detto al suo funerale? ” La mia coscienza è a posto, l’ho seguita, amata per una vita, curandola fino alla fine. E’ morta pulita, profumata come una rosa nel suo letto. Sono contento”. E insieme avevano anche dovuto superare la perdita dell’unica figlia per overdose. Un grande esempio di vita. Io ti sono vicina Francesco caro con tutto l’affetto possibile. Ti abbraccio. Isabella

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