Limiti & Confini

Ogni confine nasconde in se l’inizio è la fine di un limite

Per cui siamo destinati a sopportare per sempre l’inizio di altri confini da superare.

Non posso parlare di nessuno se non di me, per sentito dire non parliamo di fatti ma raccontiamo una storia che non conosciamo, ma le cose di cui parlerò oggi non sono storie. Personalmente adoro i difetti strutturali delle persone, se così non fosse potremmo considerarci tutto fuorché (o fu or ché Dantesco) umani. Fingiamo per un momento che io sia un inventore, il più grande tra coloro che costruiscono qualcosa di utile. Il mio limite è non riuscire a costruire tutto, il mio confine è creare qualcosa riuscendoci credendoci e provando fino a che non riesco. Non posso tutto, ma qualcosa riuscirò a creare. Siamo eccellenza e limiti. Possiamo adattare l’esempio a tutti, possiamo applicarlo a ogni aspetto della nostra società. In tutto non posso riuscire, ma certamente in qualcosa si…sono l’eccellenza. Questo vale per tutti.

Limiti e confini come idea nasce da qualcosa che ho letto. Un giovane dottore (ricercatore precisamente) dopo il dottorato entra nello staff come stagista del Primario di turno… Descriviamo il primario con la sua faccia da Massone – di quelli che hanno all’interno del suo staff le possibili migliori menti del pianeta e non si degnano di considerarle. Si lui, lo stesso primario che da 50 anni è attaccato alla sua poltrona e non ha permesso a nessuno di esprimersi, crescere ma peggio innovare. Per il semplice suo modo di considerarsi tutto (e il resto niente) bene quest’uomo descritto è un Serial Killer…inconsapevole ma lui ha ucciso milioni di persone per anni. Per un suo enorme limite…badare solo a sé.

Alla fine ha bruciato milioni di talenti che nel tempo abbiamo perso o limitato, ma ha mantenuto il posto di lavoro che mal che vada gli garantirà una vita da nababbo anche quando andrà in pensione a 100 anni (si fa per dire)

Il ricercatore che a differenza di altri crede nelle sue potenzialità e tenta arditamente di oltrepassare il suo limite e valicare un confine. Decide di prendere il suo bagaglio d’insoddisfazioni riempirlo della sua esperienza e del poco che ha appreso mentre si mette in gioco davvero – perché sa di avere delle capacità…ecco decide di partire…e dove si trasferisce se vuole vivere pienamente la sua vita professionale giocando alla roulette Russa con il proprio coraggio e la sua ambizione?… Se non vai nel Regno Unito andrai negli States… Ed eccolo negli USA…tre anni è il ricercatore diventerà uno dei più importanti e fondamentali scienziati che sta inanellando passi avanti nella ricerca sul Cancro come mai nessuno prima… In Italia sarebbe ancora a Roma da dove è partito, nello staff del Primario che non ha uno staff ma dei fantasmi anonimi, inutilizzati e inutili. Quale limite può uccidere l’umanità di una delle menti più brillanti dell ultimo millennio? Il vecchio primario con la faccia da Massone che non cura, non ricerca…mantiene il posto di lavoro.

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