<<E’ solo tempo>> ma è il nostro tempo – non dimentichiamolo mai

Il buio è come una benda che beffa il mio sguardo
All’ orizzonte come un’altra illuione che devi stendere allo stesso sole dove hai steso le pene
Alla festa mai terminata
Dove non sei mai andato
Non è mai finita
Fondamentalmente una cosa che non inizia potrebbe non terminare mai
Alla voglia di credere nonostante non sia la fede il mio modo di credere in qualcosa.
Ma in cosa credo – ancora non sono riuscito a comprendelo.
Nel giorno che vivo?
Nella casa in cui so di abitare?
Nel posto più lontano in cui mi trovo adesso?
Può essere che attribuisco effettivamente il male al male e il bene al male o il male al bene e il bene al bene o sia convinto che il bene sia la coda del male e il bene la mia testa che lo guida. Non so vedere oltre il male – e quindi il bene ( delle cose…inteso per cose ) non sappiamo apprezzarlo anche quando lo abbiamo lo riteniamo scontato. Come se spettasse di diritto. Non è scontata la felicità. Non è garantita per 100.000 km o per 4 anni. Il bene inteso come sensazione di beatitudine di serenità non è certo.
Non è scontato il tutto – il tutto non può essere come lo vogliamo perché tutto non è solo ns
La variante nel tutto è nella comunità
Spazi comuni – vita altrui ( anche )
Tutto
Al mare di cui sono indigesto
Sarà che il nord/est/ovest/sud
È tanto per tutti anche per me
Al grande tondo a cui attribuiamo lo sferico destino..ma chi mi dice com’è fatta davvero una cosa se non l’ho mai vista.
L’informazione è un virus..avete mai provato a dire acqua e trasferire il concetto ad una persona invitandolo a fare a sua volta un passaparola. Alla fine della giornata quell’ acqua che avete commissionato sarà un oceano in cui annegheremo.Mi piace pensare ancora che ogni cosa che svogliamo nella ns vita è una grazia a cui dovremmo essere più legati e più rispettosi. Spesso ciò che abbiamo non ci basta ma se imparassimo ad apprezzarlo come un dono e non un diritto certamentr quel briciolo di serenità sarebbe più presente. Credo, spero.
Temo che l’era induca attraverso il progresso a farci sentire insoddisfatti ma se ci fermiamo per un attimo e ci pensiamo bene. Ma quanto è bello ciò che abbiamo.Basterebbe solo apprezzarlo.

Perché ho scritto questo?
Spesso capita e vorrei ricordarmelo tra qualche settimana.
Ricordati di essere felice.
Vorrei affondare nei tuoi occhi
Risalire il tuo ventre
Scoprirmi uomo nelle liete pieghe della tua anima che mi accoglie in te
Svanire nell’abisso del nostro amore
Perdere il respiro
Come ho perso la ragione
Amare
Dimenticare chi sono
Rinascere
Ogni giorno
Nel sentiero che hai ripulito
Per raggiungerti
In quel misterioso spazio che adoro
Mentre mi perdo
E mi ritrovo solo in te
Che i tuoi occhi mi osservino ancora
Mentre piango nella solitaria stanza
Dell adulazione

Nei sogni come per il sguardi è ciò che vedi che dona il beneficio di provare. Si può sognare e vivere, e osservare nutrendosi di ciò che ti far stare bene. Non possiamo smettere di osservare il giorno, il futuro e tutto quello che ci circonda. Non possiamo smettere di sognare perché è come non voler più osservare il mondo, viverlo. Che i sogni travertino il nostro cammino.
Io che inseguo la tua scia e tu che non sempre sei raggiungibile. Perché tu sei così… Una meravigliosa orma che scorre nel mio fermo e definito universo incolore…mentre tu scintillante dai differenti colori e sfumature diventi la differenza sostanziale. Diventi un po tutto…ciò che può essere chiaro e quello che non comprendo
Il tempo è l’insieme degli attimi che lo compongono. Lo spazio che sussiste tra la vita che scorre e il tempo passato a viverlo. Nel bel mezzo, noi in un fatale ” io “ di cui si compone la vita – scomponendo gli anni, procreando scene. Mentre leggera la nostra anima appesantisce un corpo – che vive, prova a farlo.
Nei giorni dell’abbandono, lasciai che ogni breve mutamento fosse – aria – Non so essere niente di più che la scia che segue il suo destino mentre piango aggrovigliandomi alla staticità della vita.

Scorre cosi veloce la strada mentre divora il mio parabrezza. Ho fretta di arrivare – vorrei vedere la mia amata dopo una giornata lontano da lei, accarezzare i miei pargoli e ritrovarmi nella mia dimora. Pigio il piede destro – sull’ accelletarore – sento il mio busto schiacciare il sedile…giro al massimo e il contagiri sale. Eppure sono sempre in autostrada..sempre lei, sempre uguale…una vena di asfalto truccata.. con dei buffi segni bianchi. Va solo più veloce …non veloce quanto la voglia del mio rientro…mentre Guido mi viene in mente mia figlia..Diletta, so cosa dirà non appena aprirò la porta ” papa’aaaaaa” e la mia giornata riprenderà calore..oppure la mia dolce metà che farà finta di niente, tanto è sempre cosi- sempre in viaggio eppure si noterà dai suoi occhioni quanto è felice. La strada prosegue e io comprendo che non è importante percorrerla è importante viverla…con ricordi con riferimenti cercando di arricchire il viaggio delle meraviglie della mia vita. Coloro che rendono colorato l’orizzonte che senza di loro non avrebbe sfumature…la strada del tempo è l’attesa la voglia di giungere arrivare da loro..prendere i braccio il piccolo Leonardo dopo aver ricevuto il saluto di mia figlia…un abbraccio dalla mia amata ..stringere il mio pargolo e fingere che la strada è stato un modo, un pretesto…per meritarli..e contemplarli prima di arrivare.
09-09-2022

Io che inseguo la tua scia e tu che non sempre sei raggiungibile. Perché tu sei così… Una meravigliosa orma che scorre nel mio fermo e definito universo incolore…mentre tu scintillante dai differenti colori e sfumature diventi la differenza sostanziale. Diventi un po tutto…ciò che può essere chiaro e quello che non comprendo
08-10-22

Amo sfiorare il tuo viso
Disegnare il tuo essere scavando la mia anima
Cadere e perdermi e ritrovarmi
Amare e non sapere mai perché!


Ogni dolore è preludio di felicità.
Oggi è questo il pensiero che mi accompagna. Adesso non vorrei passare per il cronico riflessivo che cammina per strada mentre mormora la frase fino allo sfinimento. Con questo pensiero sono andato a fare colazione, ho già gestito mezza giornata di lavoro, ho prelevato mia figlia dall’ asilo e siamo andati a fare la spesa. Dunque la domanda sicuramente non ha turbato il resto delle cose da fare. Mi ha accompagnato, è stata con me in ogni momento quasi a volermi sostenere. Un pensiero che ti fa compagnia è un momento di distrazione da qualunque cosa fai nel momento cui per un momento rifiati.Chi non vive un dolore? Dunque l’argomento è comune. In questo siamo tutti sulla stessa linea in ordine, nessuno escluso. Già in questa riflessione inserisco un concetto di ugualglianza davvero magico – uguali che bella parola. Nessuna differenza – nessun privilegio,nessuna arrampicata sociale o sostegno sociale. Uguali almeno nel concetto. In questo aspetto la variante saranno i metodi di sostegno al dolore, sostenere e combattere il dolore – già in se nascondera’ differenze e squilibriera il precedente concetto di uguaglianza. Esempio per chiarire il concetto Bill Gates assopira il dolore in modo differente da me. Me lo immagino in una stanza multimediale mentre è triste ma si coccola con effetti speciali. Ripatendo dalla premessa. Chi non vive un dolore? Ma la nostra sofferenza deve purtroppo avere il suo tempo, quello che gli occorre per farsi smaltire. Utilizziamo la fantasia, proviamo a pensare in modo opposto. Dopo un grande dolore segue sempre un momento di serenità di gioia o che posso dire di ridente felicità. La vita è questo, ripeto a me stesso – posso non accettarlo, posso ribbellare la mia ira ai venti del dolore, posso anche sfogarmi contro il buon Dio ( asserendo senza motivo se lui si è dimenticato di me) ma devo concorrere contro corrente ( inteso contro le mie necessità o volonta ) ma giungero sempre al punto di raccolta di tutte le cose che ho pensato. È la vita, non esiste una variante, non esiste una differente e parallela alternativa la vita la vivi e lei scorre audace e indifferente. Se può servire è nei momenti di sconforto che comprendiamo la bellezza delle cose semplici, delle gioie h24 che abbiamo sempre e non sappiamo apprezzare. Dico a me stesso, accetta il basso e salta più in alto ogni volta che cavalcherai l’alto che inevitabilnente giungerà. È una riflessione contorta ma questo lungo giro di parole mi è servito a decifrare il senso della frase che si aggrappava alle mie meningi. Sento di aver davvero alimentato una parte troppo invadente di un mio pensiero ma si sa scriviamo perché abbiamo necessità di svuotare il contenitore delle ns emozioni – scriviamo perché decodifichiamo i ns sentimenti e li eleviamo trasformandoli in ogni cosa che tradotta in sillabe diventa un ns caposaldo. Dico sempre ho le sillabe che sbordano…cioè ho bisogno di scrivere perché ne ho viste tante, o ne ho provate tante o semplicemente è naturale in me non sono in grado di parlare tanto, differentemente dallo scrivere.

Le poesie sono parole soffiate, un alito fresco nella contemplazione. Sono come animali domestici nella tua intimità, dimorano in te. Sono cosi, come me, proprio come sono io, in chiaro scuro il calibro sporca la purezza di questo foglio che l’accoglie mentre attingo da un anima in subbuglio e dicendo svanisco in chi sono, nell’unica cosa che istintivamente so fare senza fatica

E poi tu
Nell immobilismo del giorno
Mentre io sparisco nell’universo
Il resto chiamalo
Amore